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LO STATO DI POLIZIA DEGLI STATI UNITI D'AMERICA E IL MERAVIGLIOSO STRUMENTO DEL GRANDE FRATELLO AMY WORTHINGTON The Idaho Observer

Tenere a rimorchio un Congresso corrotto

Il problema del cancro

Una manifestazione ancora più tragica della malattia da radiazioni è data dai tumori e dalla leucemia. Diamo ora un’occhiata a cosa significa la rivoluzione wireless in termini di incidenza futura di casi di tumore negli Stati Uniti. L’anno scorso si sono registrati 30.000 casi di tumori al cervello e agli occhi causati direttamente dall’uso del cellulare, secondo quanto riportato dal “Mobile Telephone Health Concerns Registry” [Archivio delle preoccupazioni per la salute derivate dai telefoni portatili, ndt], che raccoglie informazioni date volontariamente dai cittadini in tutta la nazione (39). L’archivio è attualmente diretto dal dott. George Carlo, che è stato a capo del gruppo di scienziati della Telecom quando, negli anni ’90, l’azienda condusse i suoi studi, lunghi 6 anni sulle radiazioni, allo scopo di provare la sicurezza dei telefoni cellulari. Dopo che gli studi condotti dall’azienda rivelarono che i cellulari erano tutt’altro che sicuri, l’azienda iniziò a tergiversare, determinata a quanto pare a mentire e negare l’evidenza il più a lungo possibile. La presa di posizione falsa e lucrativa dell’industria si ritrova nelle parole di Joe Farren, direttore degli affari pubblici della CTIA - l’Associazione dell’Industria della Telecomunicazioni Cellulari – il quale ha affermato che “Fino ad oggi la scienza ha dimostrato che l’uso di dispositivi wireless non implica nessun rischio per la salute” (40).

Il dott. Carlo ha scritto un esposto in cui documenta sia i dati allarmanti raccolti, sia l’imbroglio politico che ancora tiene i consumatori all’oscuro dai terribili rischi per la salute connessi all’uso di telefoni wireless (41). Ha previsto che per il 2006 ci saranno 50-75.000 nuovi casi di tumori causati dai cellulari e per il 2010 300-500.000, quando una nuova messe di vittime delle radiazioni raggiungerà la massima fioritura (42). Il periodo di latenza prima che si sviluppi un tumore causato dall’esposizione alle microonde emesse dai cellulari è di circa 10 anni (43). E’ stato questo tragico e lungo periodo di latenza che ha permesso agli assassini delle grandi imprese – coloro i quali traggono elegantemente profitto esponendo la gente all’uranio impoverito, all’amianto, al tabacco e alle tecnologie wireless – di deporre le loro uova mortali prima che le vittime si rendessero conto di quanto stava loro accadendo.

Le radiazioni di microonde causano almeno due meccanismi che sono alla base dello sviluppo di un cancro: micronuclei e shock termico delle proteine. Gli studi condotti dall’industria delle telecomunicazioni confermano che le radiazioni dei cellulari producono micronuclei nelle cellule ematiche umane a livelli ben più bassi rispetto a quelli previsti dalle normative in materia di esposizione del governo statunitense (44). I micronuclei sono filamenti spezzati del DNA ed indicano che le cellule non sono più in grado di ripararsi correttamente. Tutti i tumori sono causati da un danno genetico e la presenza di micronuclei nelle cellule è il primo segnale d’allarme del cancro. I medici che curavano le vittime del disastro nucleare di Chernobyl del 1986 usavano l’esame dei micronuclei per determinare l’estensione del danno causato dalle radiazioni.

Alcuni ricercatori dell’Università di Washington, finanziati dalle forze armate statunitensi, hanno dimostrato che le radiazioni da 2.4 gigahertz aumentano la frequenza di rotture dei filamenti del DNA nelle cellule cerebrali dei topi dopo solamente 2 ore di esposizione ad un’intensità pari ad 1/5 soltanto dei cosiddetti limiti di sicurezza fissati dalla FCC (45). Nel 2000, il Dr Joseph Roti Roti, scienziato dalle credenziali importanti che ha ricevuto consistenti borse di studio dalla Motorola, ha a sua volta confermato che a livelli di radiazione ben più bassi rispetto a quelli emessi dai comuni cellulari si verifica la formazione di micronuclei (46). Nel 2004, una serie di studi commissionati dall’Unione Europea ha confermato che le onde emesse dai cellulari danneggiano il DNA e che i danni causati vengono trasmessi alla generazione successiva di cellule (47). Alla fine del 2005, alcuni scienziati cinesi hanno scoperto che le microonde di basso livello emesse dai cellulari provocano un aumento significativo dei danni a carico delle cellule del DNA (48).

Dal momento che i telefoni cellulari causano il surriscaldamento di punti nei tessuti umani, il corpo produce proteine per far fronte allo shock termico nel tentativo di proteggere e riparare le cellule surriscaldate (49). Queste proteine proteggono anche le cellule cancerose rendendole resistenti alle terapie (50). In molti tumori il numero di queste proteine risulta altissimo. Nel 2002, alcuni studiosi italiani che si occupano della ricerca sul cancro hanno dimostrato che le microonde dei cellulari comportano in vitro un rapido aumento delle cellule leucemiche (51). Il ricercatore britannico Alisdair Phillips ha scoperto che pochi minuti di esposizione a radiazioni simili a quelle emesse dei cellulari possono trasformare un cancro attivo al 5% in uno attivo al 95%, il tutto durante l’esposizione e per un po’ di tempo dopo (52). David de Pomerai, tossicologo molecolare britannico, ha confermato che le cellule con danni genetici non risanati possono diventare cancerogene in maniera molto più aggressiva (53). Negli Stati Uniti, dove si suppone che quasi metà della popolazione svilupperà una qualche forma di cancro nel corso della sua vita, l’ultima cosa di cui abbiamo bisogno sono dei chip d’identificazione sottocutanei che sputano e ricevono microonde.

Nel 2005, tre separati gruppi di ricerca europei hanno dimostrato che il rischio di sviluppare tumori al cervello - sia benigni che maligni – aumenta significativamente nei soggetti che hanno fatto uso del cellulare per 10 anni o più (54). Uno di questi studi rivela che il rischio è maggiore nei soggetti che hanno iniziato ad utilizzare il cellulare prima dei 20 anni, poiché i bambini assorbono molte più radiazioni degli adulti (55). Nel marzo del 2006, lo “Swedish National Institute for Working Life” [Istituto Nazionale Svedese della Vita Lavorativa, ndt] ha richiamato l’attenzione della Food and Drug Administration (FDA) statunitense quando ha confermato che nelle persone che usano il cellulare per 2000 ore nel corso della loro vita il rischio di sviluppare dei tumori maligni nella parte della testa a contatto con il telefono aumenta del 240% (56). I lavoratori statunitensi, costretti ad usare cordless, radioricevitori, walkie talkie e blue tooth nel corso della loro giornata lavorativa, possono raggiungere le 2000 ore grosso modo in un anno, il che spiega chiaramente perché sia in costante aumento l’incidenza di tumori al cervello nel paese.

Nel 2005 l’Accademia Nazionale delle Scienze ha confermato che anche dosi molto basse di radiazioni ionizzanti, dai raggi X ai raggi gamma, nel corso di tutta la vita, causano il cancro (57). Gli studi sopraccitati sulle radio frequenze e le microonde confermano che radiazioni non-ionizzanti – quali quelle emesse dai trasmettitori radio e dispositivi senza fili – infliggono alle cellule umane lo stesso tipo di danno delle radiazioni ionizzanti, con gli stessi effetti cancerogeni.

In conclusione, tutte le persone che si ritrovano a vivere in uno stato di polizia a radiazione intensiva corrono il rischio altissimo di sviluppare forme tumorali che progrediscono rapidamente e risultano letali. E questo vale anche per le oppressive forze dell’ordine radioaccessoriate, e per i militari burocratizzati.


Danno al cervello ed al sistema nervoso centrale

Le radiazioni emesse dai telefoni cellulari causano gravissimi danni a tutto il sistema nervoso. Già nel 1977 i ricercatori sapevano che livelli molto bassi di microonde applicati al cervello possono dar inizio rapidamente ad una rottura della barriera ematoencefalica (58). Questo accade quando la radiazione fa sì che l’albumina filtri dai capillari ed invada il tessuto cerebrale circostante, provocando un danno neuronale. Le molecole nocive presenti nel sangue, compresi gli agenti patogeni, penetrano quindi nel sistema nervoso centrale, con esiti drammatici. Nel 1988, alcuni scienziati svedesi avviarono una serie di studi sugli animali per avere la conferma che le radiazioni dei telefoni cellulari causano la rottura della barriera ematoencefalica. Essi scoprirono che quelle infiltrazioni possono verificarsi dopo appena due minuti di esposizione alle microonde, ed a livelli di intensità di solo 1/10.000 di watt, un valore che è migliaia di volte più basso rispetto alle radiazioni assorbite dal cervello di chi utilizza un telefono cellulare (59). Alcuni scienziati finlandesi hanno scoperto che le radiazioni dei telefoni portatili sono in grado attualmente di far restringere le cellule cerebrali, rendendole più permeabili alle tossine che vi filtrano dentro (60).

Nel 2003, dei ricercatori britannici hanno dimostrato che le radiazioni dei telefoni cellulari alterano la forma delle proteine cerebrali, causando la loro aggregazione e la formazione di fibrille di proteine patologiche simili a quelle che si trovano in pazienti affetti dal morbo di Alzheimer e di Parkinson (61). Quello stesso anno, gli scienziati svedesi hanno pubblicato uno studio sul cervello dei ratti esposto alle microonde dei telefoni cellulari. Essi hanno scoperto che il danno subito dalle cellule nervose nella corteccia, nell’ippocampo (centro della memoria) e nei gangli basali era grave. I ratti esposti presentavano un numero sorprendente di cellule neuronali morte, mostrando effettivamente delle cavità nei loro cervelli come conseguenza del danno. Gli scienziati hanno concluso che, dopo alcuni decenni di uso quotidiano, coloro che usano i telefoni cellulari subiranno delle conseguenze drasticamente negative per i loro cervelli, probabilmente verso la mezza età (62).

Nel febbraio 2006, alcuni ricercatori cinesi hanno dichiarato che l’esposizione cronica alle radiazioni dei telefoni cellulari GSM riduce l’attività sinaptica nei neuroni dell’ippocampo (63), mentre dei ricercatori francesi hanno scoperto che le proteine abnormi riscontrate nei casi di Alzheimer si depositano sempre prima nell’ippocampo (64). Ecco perché la perdita di memoria è uno dei primi sintomi di demenza, ed è un effetto secondario comune dell’utilizzo di telefoni senza fili (65). Studi dell’Università di Washington hanno dimostrato che i ratti esposti alle microonde pulsate subivano un danno ai centri dell’apprendimento a lungo termine e della memoria (66). Questi ratti erano diventati lenti nell’apprendimento ed avevano dei problemi ad orientarsi nel loro ambiente. Il neurotrasmettitore acetilcolina, necessario per numerose funzioni cerebrali, nei cervelli dei ratti esposti si era ridotto dopo appena 45 minuti (67).

I neuroni cerebrali irradiati muoiono rapidamente perché le cellule nervose non hanno un’alta capacità di riparare il loro DNA (68). I ricercatori dell’Università del Kentucky sono rimasti di stucco quando hanno scoperto che i cervelli sottoposti ad autopsia di 89 anziani cognitivamente normali presentavano la stessa patologia riscontrata nei cervelli colpiti dall’Alzheimer, compresi decomposizione necrotica, depositi di amiloide e placche senili. Essi hanno ipotizzato che queste persone siano andate avanti comunque normalmente perché possedevano un’ampia riserva cerebrale che ha loro permesso di funzionare normalmente malgrado il carico patologico (69). E’ ovvio che i maniaci dei cellulari, che ammazzano rapidamente i propri neuroni con le radiazioni, non avranno a disposizione quella riserva durante la vecchiaia. La rivista medica britannica The Lancet ha reso noto nel dicembre 2005 che le percentuali mondiali di Alzheimer stanno salendo alle stelle (70).

I Giapponesi sono tra le persone più "cablate" sulla Terra. Novanta milioni di utenti giapponesi di telefoni cellulari giocano ai videogiochi, scaricano musica, leggono le notizie e guardano persino la TV sui loro telefoni cellulari. Già nel 2001, alcuni medici giapponesi hanno denunciato che un numero crescente di persone sui 20 - 30 anni soffrono di una grave perdita di memoria e di una ridotta capacità di giudizio. "Oggi i giovani stanno istupidendo", ha affermato un professore giapponese di neurobiologia (71).

Non sono i soli. Uno studio sull’alfabetismo, condotto nel 2005 su 19.000 giovani Statunitensi, dà da pensare. Solo un laureato su tre è capace di leggere un libro complesso traendone qualcosa. Il rapporto giungeva alla conclusione che una maggioranza schiacciante di studenti universitari non è in grado di capire le argomentazioni che si trovano nell’editoriale di un quotidiano, o di comprendere una semplice tabella comparativa (72). Ciò nonostante il rapporto dichiarava questi studenti, pateticamente deboli, più "intelligenti" rispetto ad un adulto statunitense medio. Anche se i commentatori attribuiscono questo scandaloso stato di decadimento funzionale ad un problema di alfabetismo, probabilmente si tratta del triste destino di una generazione che si è sottoposta incautamente alle radiazioni per almeno un decennio. Questi giovani adulti hanno semplicemente cancellato i dischi rigidi del loro intelletto?

Le radiazioni emesse dai telefoni cellulari causano delle carenze nelle funzioni motorie, nella memoria e nell’attenzione, requisiti necessari per guidare in sicurezza, secondo studi effettuati dalle assicurazioni inglesi (73). Un guidatore medio che parla al cellulare è infatti, nelle funzioni e nel tempo di reazione, più lento di un ubriaco. Gli studi dimostrano che il tempo di reazione indebolito dalle radiazioni è in realtà del 30% più lento rispetto a quello indebolito dall’alcol (74). Coloro che guidano telefonando sono meno capaci di procedere ad una velocità costante e incontrano più difficoltà a mantenere la distanza di sicurezza dal veicolo che li precede (75). Il telegiornale della BBC ha riferito nel 2005 che i guidatori sono quattro volte più portati ad avere incidenti quando sono al telefono, anche se usano il sistema “hands free”, che permette di tenere le mani sul volante (76). Sempre nel 2005, delle ricerche federali hanno riportato che l’uso di un telefono cellulare alla guida è una delle cause principali di incidenti stradali, e che i dispositivi “hands free” hanno poca utilità in termini di sicurezza (77). Lo studio dell’Università dello Utah ha dimostrato che gli adolescenti al telefono guidano come gli anziani. Si metta al volante un ventenne con un telefono cellulare, anche con le mani libere: i suoi tempi di reazione saranno gli stessi di un guidatore di 70 anni, affermano gli autori dello studio (78). Dei guidatori più anziani al telefono sarebbero probabilmente ad altissimo rischio.

Conclusione: tutti noi, che viviamo in uno stato di polizia a radiazione intensiva, rischiamo di incorrere in una diminuzione della funzionalità mentale e nella demenza precoce, che significa che possiamo finire proprio come quei maniaci che ci hanno messo in questo pasticcio.

Danno al cuore ed alla circolazione

La radiazione a microonde è cardiogenica, cioè dannosa per il cuore. Un consulente medico della Hughes Aircraft Corporation, che ha completato una relazione per conto dell’esercito statunitense sul personale esposto al radar, ha classificato le condizioni cardiache tra le più gravi conseguenze di infermità (79). Dei ricercatori russi hanno riscontrato che le radiazioni emesse dai telefoni cellulari producono "significative alterazioni" nei sistemi cardiovascolari. Essi hanno osservato che la malattia da microonde inizia con bassa pressione sanguigna e polso rallentato, progredisce poi con alta pressione sanguigna, culminando nel blocco delle arterie coronarie e in un attacco cardiaco (80). Nel 1998, alcuni scienziati tedeschi scoprirono che 35 minuti di esposizione alle radiazioni dei telefoni cellulari producevano nei soggetti umani testati un aumento della pressione sanguigna da 5 a 10 mm Hg, da quel che si dice un incremento abbastanza alto da causare un attacco nei soggetti a rischio (81). Altri ricercatori hanno osservato che la pressione sanguigna può abbassarsi pericolosamente quando i telefoni cellulari o cordless irradiano certe aree del cervello che regolano appunto la pressione sanguigna (82). Siete pronti adesso a strappare quel grande e vecchio cordless a gigaherz dalle mani dei nonni?

Dei medici specialisti londinesi hanno segnalato che, colpite dalle radiazioni emesse dai telefoni cellulari, le cellule del sangue trasudano emoglobina, creando dei danni sia al cuore che ai tessuti renali (83). Degli scienziati tedeschi hanno scoperto che le microonde emesse dai telefoni cellulari provocano l’aggregazione dei linfociti (emoagglutinazione) (84). Recentemente degli studenti di scuola superiore in Germania hanno eseguito gli esami del sangue su 51 loro compagni di classe, prima e dopo che avevano usato un telefono cellulare. Essi hanno dimostrato che immediatamente dopo l’esposizione ai cellulari, i globuli rossi si agglutinano, una condizione patologica che fa sì che il sangue assorba meno ossigeno e si blocchi nei capillari, aumentando il rischio di embolia (85).

Gli abitanti dell’Inghilterra attualmente sono così danneggiati dalle radiazioni emesse dalle infrastrutture che sfruttano la tecnologia senza fili, che molti di loro, per scoprire a che punto sono davvero malati, spediscono il sangue in Germania perché venga testato nei laboratori tedeschi. I medici tedeschi hanno reso noto che il sangue di una donna, abitante nei pressi di un ripetitore per cellulari, appariva come il sangue di un soggetto sottoposto a chemioterapia (86). Una dottoressa britannica riferisce che lei e la sua famiglia hanno avuto gravi disturbi quando a casa loro hanno collegato un router senza fili a 2.4 gigahertz, che serviva i computer e le periferiche. Poiché il sistema irradiava tutta la casa, lei ed i suoi figli hanno subito contratto mal di testa, stanchezza cronica e sintomi influenzali. Le forti palpitazioni cardiache di cui lei soffriva cessavano spegnendo il router (87).

Conclusione: tutti noi, che viviamo in uno stato di polizia a radiazione intensiva, rischiamo fortemente di incorrere in problemi al cuore, al sangue ed alla circolazione, soprattutto di pressione alta e di attacchi di cuore. Ehi, lasciate perdere i computer portatili in macchina, le pistole radar e le telecamere wireless — spero vi stiate divertendo nelle vostre “infarto-mobili”!

 

Danni genetici e malformazioni

Alla fine degli anni ‘90, alcuni scienziati confermarono che gli embrioni di uccello, esposti alle radiazioni dei telefoni cellulari nel loro periodo d’incubazione di 21 giorni, hanno una probabilità di sopravvivere 5 volte inferiore rispetto ai pulcini non esposti (88). Nel 2000, il Dr. Ross Adey, ricercatore all’Università della California Riverside, rese noti degli studi che dimostravano come i ratti in stato di gravidanza, esposti alle radiazioni all’iridio dei telefoni cellulari, producessero feti con un’attività cerebrale significativamente ridotta rispetto ai feti non esposti (89).

Nel 2002, la Associated Press riferì che il danno cromosomico ed al DNA provocato dalla radiazione ionizzante e da altre radiazioni comporta profonde conseguenze per la discendenza delle persone da esse danneggiate (90). Secondo i ricercatori dell’Università di Leicester, nel Regno Unito, il danno da radiazioni subito dai genitori può passare ai figli e ai nipoti (91). I ricercatori hanno segnalato per lungo tempo che le future madri che utilizzano un auricolare per il cellulare, che le porta a posare il telefono vicino all’addome durante la gravidanza, potrebbero esporre il feto a livelli pericolosi di radiazioni a microonde che il feto può facilmente assorbire (92). Nel 2002, il governo francese ha avvisato gli adolescenti di tenere i cellulari lontano dai loro organi sessuali in via di sviluppo (93).

Nel corso del 2004, alcuni ricercatori in Ungheria hanno scoperto che gli uomini che portavano un telefono cellulare a contatto col corpo — anche in stand-by — presentavano una concentrazione spermatica molto più bassa del normale. La mobilità dello sperma da loro prodotto era ridotta, ed i movimenti dello sperma erano anormali (94). Altri ricercatori hanno scoperto che l’uso di computer portatili può indebolire la fertilità maschile se producono calore all’altezza dei testicoli (95). Nel 2005, dei ricercatori tedeschi hanno scoperto alterazioni significative nel funzionamento delle gonadi dei topi esposti alle radiazioni dei telefoni cellulari GSM (96).

Alcuni ricercatori dell’Università di Washington hanno documentato dei cambiamenti nella riproduzione in animali da laboratorio, che si sono verificati a valori di esposizione 16.000 volte inferiori rispetto a quelli delle direttive sull’esposizione della FCC riguardanti il SAR (97). Migliaia di giovani donne che lavorano nel commercio e negli uffici da una parte all’altra degli Stati Uniti si portano addosso nelle camicie un assortimento di apparecchi per le comunicazioni che funzionano a microonde. Molti di questi apparecchi vengono indossati nelle tasche o appesi alla cintura, esponendo le ovaie alle radiazioni a microonde. Migliaia di queste donne in un dato momento sono incinte non sapendo ancora di esserlo, ed espongono i feti rischiando un danno al DNA. Il reato sta nel fatto che né l’industria, né gli organismi preposti alla regolamentazione stanno avvisando gli Statunitensi di questi pericoli, né stanno effettuando degli studi ulteriori sulle donne che hanno esposto i loro feti. Quando i figli nascono con difetti e infermità, i genitori non hanno modo di provare che le radiazioni ne sono state la causa.

Gli scienziati ora sospettano che ci possa essere una relazione tra autismo ed esposizione fetale o neonatale alle radiazioni a radiofrequenza (98). Un bambino su sei soffre di qualche disturbo neurologico ed il tasso di autismo è salito alle stelle negli ultimi dieci anni (99). Il Dr. Ross Adey, dell’Università della California Riverside, ha dimostrato che l’esposizione di un ratto in stato di gravidanza alle radiazioni dei telefoni cellulari altera l’attività di un enzima che si trova nei cervelli dei feti, segnalando uno stato di stress (100).

Nel 2005 dei ricercatori in collaborazione con l’Environmental Working Group [Gruppo di Lavoro sull’Ambiente, ndt] hanno comunicato che i nascituri statunitensi stanno immersi in un brodo uterino chimico, che comprende mercurio, prodotti derivati dalla benzina e pesticidi. Il gruppo ha scoperto una media di 287 sostanze inquinanti, di cui molte cancerogene, in ognuno dei 10 campioni di sangue proveniente dai cordoni ombelicali (101). Gli esseri umani chimicamente contaminati probabilmente soccomberanno molto più facilmente agli effetti mortali dell’esposizione alle radiazioni. Quando gli scienziati vogliono indurre il cancro negli animali da laboratorio esposti alle radiazioni sperimentali, spesso prima li imbottiscono con un prodotto chimico CANCEROGENO.

Conclusione: in uno stato di polizia a radiazione intensiva, il nascituro già contaminato, concepito da genitori danneggiati dalle radiazioni, rischia sempre di più deformità genetiche, danno cerebrale e morte. Forse noi ora abbiamo un’indicazione del perché circa la metà di tutte le gravidanze negli Stati Uniti si concluda con la morte del bambino — prima o dopo la nascita — o con la nascita di un bambino niente affatto sano (102).

 

Rendersi conto delle infermità nei bambini in età scolare

Per l’industria dei telefoni cellulari — è caccia aperta ai ragazzini. Già i bambini di sei anni sono l’obiettivo delle società produttrici che li allettano con telefoni dall’aria infantile che servono sia da riproduttori musicali che da videogiochi. Anche i bambini che non sono esposti ai telefoni cellulari iniziano, negli anni in cui muovono i primi passi, a creare un danno ai loro cervelli con i comuni telefoni cordless. I ricercatori dell’Università dello Utah hanno scoperto che il cervello di un bambino di 5 anni assorbe una quantità di radiazioni quattro volte maggiore rispetto al cervello di un adulto, ed il fluido oculare di un bambino di 5 anni assorbe una quantità di radiazioni oltre 10 volte maggiore rispetto all’occhio di un adulto (103). Alcuni scienziati spagnoli, usando uno speciale scanner, hanno scoperto che i bambini nell’età della preadolescenza, esposti alle radiazioni a microonde solamente per due minuti, risentivano poi di una forma di attività cerebrale anormale per delle ore. Si suppone che tale attività cerebrale disturbata possa portare a problemi psichiatrici e comportamentali, e danneggi la capacità di apprendimento (104).

Alcuni scienziati britannici hanno reso noto nel 2001 che i segnali dei telefoni cellulari possono disturbare l’attività delle onde alfa e delta del cervello di un bambino, creargli dei danni alle componenti genetiche e metterne fuori uso il sistema immunitario (105). La “British Health Protection Agency” [Agenzia Britannica per la Protezione della Salute, ndt] raccomanda ai genitori di dissuadere i bambini sotto gli 8 anni dall’uso dei telefoni portatili (106). Già nel corso del 2005 oltre 1 milione di bambini sotto i 10 anni d’età si diceva possedesse telefoni portatili in Gran Bretagna. L’Accademia Tedesca di Pediatria ha raccomandato ai genitori tedeschi di limitare strettamente l’uso dei telefoni cellulari da parte dei bambini (107). Nel 2002 un esperto di radiazioni austriaco ha spiegato che le radiazioni dei telefoni cellulari sono pericolose soprattutto per i bambini, non solo perché i loro crani sono più sottili rispetto a quelli degli adulti, ma perché più precocemente nella vita si verifica una trasformazione maligna (precancerosa), più è probabile che essa si trasformi un giorno in una malignità clinica (108). Nel corso del 1995, dei ricercatori britannici confermarono che le radiazioni dei telefoni cellulari potevano cambiare radicalmente l’umore, ed indurre un comportamento aggressivo nei bambini (109).

Nel 2000, uno scienziato dell’EPA [Environmental Protection Agency, Agenzia statunitense per la Tutela dell’Ambiente, ndt] ha affermato che i dispositivi per la comunicazione senza fili presenti nelle scuole, esponendo a lungo termine i bambini alle radiazioni a radiofrequenza a modulazione di impulsi, potevano produrre conseguenze insidiose sul funzionamento cerebrale e sulla memoria, compromettendo la capacità di apprendimento (110). Tuttavia, le aule digitali, che esistono a migliaia, sono attualmente contaminate con i computer portatili senza fili, che avvolgono i bambini in una nube di potenti microonde che pulsano a milioni di hertz. Anche le antenne a parete o a soffitto di una rete locale senza fili (WLAN) creano danni ai bambini, così come le radiazioni ionizzanti dei raggi X. Questi bambini sottoposti a radiazioni sono soggetti a mal di testa atroci, danni oculari, deficit di attenzione, risposta lenta nell’apprendimento, funzione mnemonica indebolita, scarsa funzione immunitaria e stanchezza (111). Conducendo uno studio da 5 milioni di dollari all’Università di Washington nei primi anni ‘90, il Dr. William Guy dimostrò che quasi tutte le cavie, esposte a campi elettromagnetici pulsati di basso livello per cinque anni, morivano di cancro o per un collasso del sistema immunitario (112). Tredici anni di esposizione continua alle radiazioni nelle aree scolastiche cancerogene costituiscono un abuso di minore. Realizzare sistemi di reti usando i cavi, è la soluzione.

Conclusione. Il futuro è difficile per i bambini, in uno stato di polizia a radiazioni intense dedito ad irradiare ancora di più le sue aree scolastiche con i Tag identificativi a radiofrequenza obbligatori [vedere qui: http://it.wikipedia.org/wiki/Radio_Frequency_IDentification, ndt] e telecamere di sorveglianza senza fili. Se il popolo degli Stati Uniti amasse davvero i propri figli, tutte le scuole sarebbero aree protette esenti da radiazioni, punto. Se c’è mai stato un buon motivo per mandare a casa gli scolari, questo è proprio l’avvento delle aule a sorveglianza digitale.

 

Dipendenza da microonde

Una delle realtà più tragiche del nostro tempo è il fatto che le radiazioni a microonde, come la nicotina, stimolano i centri del piacere del cervello. Negli anni ‘80, alcuni ricercatori dell’Università di Washington scoprirono che le radiazioni a radiofrequenza attivano gli oppioidi endogeni, dei composti prodotti dal cervello che si comportano come la morfina (113). Nel 1996, i ricercatori scoprirono che le microonde pulsate dei telefoni hanno un effetto ipnotico sul cervello (114). Nel 1999, il quotidiano londinese Observer citò uno studio da cui emergeva che le radiazioni dei telefoni cellulari stimolano la produzione nel cervello di composti chimici simili alla morfina, e che il "culmine" è raggiunto dal rilascio di endorfina che avviene quando la radiazione dal telefono penetra nell’orecchio (115). Significativo è anche il fatto che si sa che un aumento dell’attività degli oppioidi endogeni nel cervello, causata dalle radiazioni a microonde, aumenta il comportamento alcolista (116).

Le osservazioni confermano il nostro sospetto che una percentuale ragguardevole della nostra popolazione, soprattutto adolescenti e donne giovani in età fertile, siano letteralmente "drogati" di microonde, con gran vantaggio economico per coloro che hanno cospirato per accalappiarli.

La dipendenza da telefono cellulare viene chiamata attualmente comunicazione compulsiva. I “dialers” [“coloro che chiamano”, ndt] a catena telefonano in continuazione per procurarsi un’altra "dose". Un esempio calzante della possibile dipendenza psicoemozionale è quello della giovane rapinatrice di banche che, verso la fine del 2005, ha svaligiato tranquillamente quattro banche della Virginia settentrionale mentre chiacchierava al telefono (117). Un articolo presente nel British Medical Journal osservava che i telefoni portatili stavano sostituendo la nicotina come principale fissazione che crea dipendenza in Gran Bretagna (118). Il 75 % degli adolescenti britannici ha affermato di non riuscire letteralmente a sopportare di stare senza il telefono (119). Una clinica di disintossicazione di Londra è specializzata nell’aiutare i pazienti ad affrontare la dipendenza comportamentale legata all’uso dei telefoni cellulari, e tra questi un paziente che, digitando messaggi in maniera ossessiva, aveva subito una grave lesione da strappo che si ripresentava (120). A quanto pare, poco importa se i bambini statunitensi sono irreparabilmente assuefatti al succo di frutta Giga [“Giga Fruit 100 percent juice”, succhi di frutta prodotti nel 2003 dalla Veryfine Products Inc. (http://www.kraftfoods.com/veryfine/), destinati ai ragazzi in età scolare e di cui era stata autorizzata la vendita anche nelle scuole; la Veryfine è dal 2004 di proprietà della Kraft, ndt].


Qualche riflessione conclusiva

La gran parte dei dati di cui sopra si riferisce all’esposizione prolungata di microonde emesse da trasmettitori in attività, quali possono essere i ripetitori di segnale per cellulari, i telefoni cellulari o cordless, e i chip di comunicazione integrati come il Digital Angel, che ora viene tragicamente impiantato a quelli che meno di tutti meritano il cancro e la morte prematura — ai cani da salvataggio (121). Dio salvi quelle creature preziose! Nessun animale dovrebbe essere marcato con frequenze cancerogene ventiquattr’ore su ventiquattro. I radiocollari dovrebbero essere usati solo per breve tempo, e rimossi il più presto possibile.

Bisogna aggiungere qualche punto di vista sui chip di identificazione passivi, come quelli che ora vengono impiantati negli ospedali da un capo all’altro del paese. Il VeriChip è simile ai chip della AVID, impiantati negli animali domestici. Una raffica di radiofrequenza proveniente da un lettore di chip AVID, usata per rintracciare i numeri d’identificazione degli animali, provoca nei contatori, sia gauss che microonde, un balzo "oltre il fondo scala". Questa sorta di raffica di kilohertz rappresenta ovviamente una scossa elettromagnetica significativa per il corpo. Gli impianti di chip passivi sull’uomo esporranno coloro che li possiedono ad un bombardamento continuo da parte dei lettori d’identità a 134 kilohertz, quando l’inserimento dei chip sarà universalmente accettato per la localizzazione, l’identificazione e per scopi finanziari.

Dove sono gli studi medici sul modo in cui le cellule umane rispondono all’assalto continuo della radiofrequenza a 134 kilohertz, abbastanza intensa da oscillare a 134.000 cicli al secondo? L’esposizione prolungata a campi elettromagnetici di soli 60 hertz — che sono energicamente attivi oltre 2.000 volte in meno rispetto a 134 KHz — può provocare leucemia, tumore al carvello, morbo di Lou Gehrig, aborto, grave depressione e suicidio (122). Questi campi a bassa frequenza sono stati classificati sia dal “National Institutes of Health” [Istituto Nazionale della Sanità, ndt] che dal “California Department of Health Services” [Dipartimento dei Servizi Sanitari della California, ndt] come probabili agenti cancerogeni per l’essere umano (123). Se l’esposizione magnetica a 60 hertz può causare dei danni al materiale genetico delle nostre cellule e provocare un aumento nel tasso di crescita dei tumori nell’uomo (124), cosa sono in grado di realizzare 134 kilohertz? La FDA [Food and Drug Administration, Amministrazione Federale degli Alimenti e Medicinali, ndt] ha approvato l’impianto del VeriChip tralasciando del tutto di effettuare degli studi medici.

Lo stato di polizia USA non ci dirà mai la verità sulle radiazioni che stanno impiegando contro di noi in modo così massiccio. Trattati deliberatamente da fessi sulla questione, gli Statunitensi sono dei topi in gabbia che non hanno mai avuto il privilegio di dare il loro consenso a questo abuso e a questa brutalità. Noi tutti in questo momento ci troviamo di fronte ad una spietata macchina politica, che soffocherà le nostre vite senza batter ciglio e senza le ripercussioni ugualmente serie che sono la conseguenza della resistenza politica. E’ possibile dare un’educazione sufficiente alle persone, in tempo per organizzare una resistenza efficace? E’ possibile restare in attesa finché quest’amministrazione fascista ed il cavallo assassino delle grandi imprese con cui ha galoppato finalmente si autodistruggeranno a causa dei loro stessi eccessi?