Antologia

“Lettera d’amore dall’Iraq”

Certo, sono felice che tu sia felice... Anche la mia nazione irachena ha vinto..., ma ne parlano in pochi e invece è la sorpresa del vostro calcio.
Una volta quando si perdeva venivamo torturati. Ognuno di noi cercava di non entrare a far parte della squadra: il figlio di Saddam era un folle, se la squadra perdeva non so neanche spiegarti cosa combinava ai suoi giocatori.
È da tempo che non ci si vede… Tu non puoi venire a trovarmi né io posso allontanarmi da questo posto. Sembra che voi pacifisti vi siete scordati di quanto ci accade... Ma dove siete andati a finire ?
Tu lo sai che io ti amo e non riuscirei mai a tradirti... Oltre al fatto che da queste parti in questo periodo non ci viene facilmente di fare l'amore…, ho sempre in testa l'odore della tua pelle dolce. Come potrei assaporarne un'altra? Non posso neanche pormi questa domanda senza provare dolore per la distanza.
Il tempo è buono. So che la squadra americana di palla canestro ha perso... immagina che da quelle parti - nel mondo in cui tu vivi – si perde solo in questo modo, mentre da noi quando si perde si perde la vita... O la vita o vedi donne e bambine saltare in aria per causa del petrolio che a tutti i costi serve a voi occidentali e che non volete pagarcelo. Prima Saddam andava d'accordo con gli americani – finita la guerra con la Russia non gli servivamo più e Bush ci ha isolato, ma nel frattempo molte vostre industrie di petrolio avevano fatto accordi con il nostro paese che escludeva in questi gli americani... Così Bush si deve essere irritato..., escludevamo anche gli inglesi che con lui vanno d'accordo ed oggi sono venuti a prendersi il tutto con la forza.
Questo governo che ci hanno imposto non è altro che la mano lunga e politica del governo americano. Non conta nulla e quello che più mi fa male è vedere la nostra gente comunque soffrire da un regime all'altro... Molti di noi che si vendono la dignità per arruolarsi e spararci contro... Non so più cosa dirti, non ho neanche tanta carta e inchiostro per poterti scrivere ancora. Spero che tu possa fare qualcosa con il vostro piccolo sito, spero che tu possa tornare a trovarmi e trovarmi ancora vivo, altrimenti fai una cosa...: non andare sulla mia tomba, che tanto da queste parti per farci torturare l'anima, dopo che ci hanno torturato anche fisicamente, ci bombardano i cimiteri, la nostra memoria che non intendiamo dimenticare. Fai una cosa, amore mio: se quando torni non mi trovi, vai su quella duna di sabbia in cui ci siamo incontrati, scrivi una lettera solo per me e per quello che ricordi di me, scava una buca, mettila in una bottiglia, chiudi il tutto e ricopri... Solo chi la leggerà poi... ancora... potrà farmi vivere nuovamente nella sua e tua memoria...
Non ho altro da aggiungere, ci stanno attaccando gli americani, faranno una strage e, credimi, non è come perdere una partita di calcio: in questo caso non abbiamo rivincite se non resistiamo.
Ti amo... a presto... stringi il tuo seno forte... io sono nelle tue mani.
Hassan

(Questa lettera non esiste, è solo una conseguenza dei fatti, trovata in una bottiglia).