Il Bergamotto
Il bergamotto è un agrume classificato come "CITRUS BERGAMIA RISSO" appartenente alla famiglia delle RUTACEE, genere CITRUS. Il frutto a forma sferica con un peso medio di 100 gr., il colore, alla maturazione è giallo. La fioritura avviene nel mese di aprile, i frutti sono raccolti da novembre a marzo. Il suo Habitat più idoneo ed esclusivo è costituito dalla sottile striscia costiera lunga un centinaio di chilometri, che si estende tra Villa S. Giovanni e Gioiosa Ionica, tra il mar Ionio e il terreno in provincia di Reggio Calabria. L’origine del bergamotto è incerta. I più ritengono che esso derivi da mutazione da altra specie agrumaria: limetta e arancia amara, (la limetta è un piccolo fruttocoltivato nelle Indie occidentali, dalla buccia si estrae l’olio di limetta usato in profumeria e in cosmetica).
Oggi è accertato che l’essenza di bergamotto (ricca di almeno 345 componenti chimici) oltre alle proprietà antisettiche e balsamiche ha il potere di attivare la circolazione. Il bergamotto è anche usato nel campo farmaceutico e cosmetico.

La leggenda vorrebbe far derivare il bergamotto dalle isole Canarie, dove sarebbe stato importato da Cristoforo Colombo; tuttavia, l’unico luogo nel mondo dove il bergamotto fruttifica ottimamente e quella breve zona citata del territorio Calabrese. L’Etimologia più attendibile è -Beg- Armudi- "Pero del Signore" in turco, per la somiglianza che il bergamotto ha con la pera bergamotta. La superficie oggi coltivata a bergamotto è di circa 1500 Ha, con una produzione media di 100.000 Kg di essenza. Per ottenere un Kg di essenza occorrono 200 Kg di frutti. Gli addetti del settore sono stimati in 4.00 unità. Il primo bergamotto di cui si ha notizia venne impiantato nelle vicinanze di Reggio Calabria da Nicola Parisi, nel fondo denominato "Giunchi" nell’anno 1750. A quei tempi l’essenza veniva estratta per pressione manuale dalla scorza del frutto e fatta assorbire da spugne naturali collocate su recipienti appositi. Oggi viene ricavata per abrasione, mediante un sistema di grattugie e nelle apposite "Pelatrici", dalla parte superficiale dei frutti. Il 1844 registra la prima vera e propria industrializzazione del processo di estrazione dell’essenza di bergamotto con l’invenzione, da parte del Reggino Nicola Barillà, di una macchina per l’estrazione denominata "Macchina Calabrese" la quale riusciva a garantire non solo resa elevata in tempi più brevi, ma anche una finissima qualità dell’ essenze. Utilizzazione dell’essenza: Con i suoi 350 elementi chimici, l’olio essenziale di bergamotto è indispensabile nell’industria profumiera internazionale avendo la funzione non sola di fissare il bouquet aromatico dei profumi, ma anche di armonizzare le altre essenze contenute esaltando le note di freschezza e fragranza. Oltre che nella vasta gamma di acqua da toilette, profumi, deodoranti, ciprie, lozioni anti forfora , rinfrescanti contro la caduta dei capelli, saponi profumati ad alto potere disinfettante, prodotti anti solare, sali da bagno, dentifrici, l’essenza del bergamotto viene impiegata nell’industria farmaceutica per il suo potere antisettico e antibatterico, nella sepsi chirurgica, in odontoiatria, oftalmologia, ginecologia, dermatologia, tanto da essere inserita nelle farmacopee di diversi paesi. Essenza è infine usata nell’industria alimentaria e dolciaria come aromatizzante di liquori, thè, caramelle, canditi, gelati e bibite. Il bergamotto è un agrume di colore giallo-verde un po’ più piccolo di un’arancia ordinaria, sferico o leggermente piriforme. Il primo a rivelare le proprietà balsamiche del bergamotto fu un medico: Francesco Calabrò il quale osservò che le ferite alle mani degli addetti alla raccolta e alla lavorazione del bergamotto non andavano in suppurazione, anzi guarivano rapidamente. La pubblicazione degli studi di Calabrò (1804), diede il via alle ricerche su questo frutto già usato centocinquanta anni prima dalle popolazioni del litorale reggino per curare le febbri malariche.

(da www.ilbergamotto.it)

Il nostro non è solo un Paese di santi, poeti, navigatori ed eroi. L’Italia è anche una terra ricca di colori, profumi e sapori inconfondibili, che tutto il mondo ci invidia. Tra i prodotti della natura di cui l’Italia è più ricca c’è senz’altro il bergamotto, un frutto che si trova in enorme quantità lungo la costa che si estende tra Villa San Giovanni e Gioiosa Ionica, in provincia di Reggio Calabria, l’area storica di produzione del bergamotto, dove viene coltivato da secoli.

La presenza del bergamotto in questa regione del Sud Italia, infatti, è stata accertata tra il XIV e il XVI secolo, mentre il primo "bergamotteto" risalirebbe al 1750. L’etimologia del termine bergamotto rimanda al vocabolo turco "begamodi", ossia "principessa, signora delle pere", per via della rassomiglianza dei frutti e del profumo di questa pianta con quelli del Citrus bergamia.

L’importanza economica di questo frutto è davvero notevole; basti pensare che oggi sono quasi 1.600 gli ettari coltivati a bergamotto, che producono circa mille quintali di essenza, e gli oli essenziali del bergamotto, in virtù della straordinaria fragranza dei suoi fiori, che da fine marzo a tutto aprile espandono il loro profumo delicato nell’aria, sono utilizzati nella produzione industriale di profumi, liquori e dolciumi. Degna di nota è anche la ricaduta in termini di impiego della coltivazione del bergamotto: attualmente, infatti, questa coltura assicura un lavoro ad almeno 4.000 persone. Il 55% della produzione è concentrato in provincia di Reggio Calabria, mentre il restante 45% nel litorale ionico. Dati rilevanti, se si considera che la produzione calabrese di bergamotto costituisce ben il 90% di quella mondiale, mentre il maggior importatore di essenza di bergamotto risulta essere la Francia. Non stupisce quindi che sia nato il Consorzio del Bergamotto, per la difesa e la valorizzazione di questo prezioso prodotto. L’ente si occupa di predisporre i piani di sviluppo economico delle aziende produttrici, nonché programmi di ricerca per migliorarne la coltivazione e i processi tecnologici di lavorazione, e gestisce anche il ritiro dei frutti e l’estrazione dell’olio essenziale.

Numerosi sono gli impieghi del bergamotto in campo alimentare. Da sempre gli ortaggi e le erbe hanno rappresentato una parte consistente della razione quotidiana di cibo delle popolazioni calabresi, e spesso in passato, insieme a pane, olive e formaggio, hanno costituito l’unico alimento disponibile.

Inoltre, condizioni climatiche particolarmente favorevoli che rendono eccellenti gli ortaggi, hanno fatto sì che venisse favorita una frutticoltura di grande qualità: arance, limoni, cedri, fichi, uva da tavola e, naturalmente, il bergamotto, i cui frutti in campo gastronomico sono utilizzati interi, sotto spirito, mentre l’essenza è usata per la preparazione di dolci e liquori.

Non è quindi un caso che i turisti stranieri dei secoli passati paragonassero la regione della Calabria al Paradiso Terrestre.

Tornando al nostro bergamotto, forse non tutti sanno che i suoi frutti sono sferici, pesano mediamente 100 grammi, sono di colore giallo, hanno la buccia liscia e una polpa consistente, di colore verde/giallo pallido. Il sapore è invece piuttosto acido e amaro.

Riguardo le tecniche di produzione, l’essenza viene estratta per abrasione della scorza mediante un sistema di grattugie situate nelle apposite pelatrici. La tecnica impiegata è ancor oggi costituita per lo più dalla cosiddetta "macchina calabrese", messa a punto intorno al 1840 da Nicola Barillà di Reggio Calabria, che garantisce un’eccellente materia prima.

Laura Lancise/GRTV

da www.grtv.it

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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