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Il regime è servile con l'imperatore, arrogante coi suoi nemici (M.Meti)
1. Il 23 settembre la condanna a morte di Teresa Lewis è stata eseguita tramite iniezione letale in Virginia, Usa. Teresa Lewis è la terza persona a essere messa a morte in Virginia, e la 39° negli Usa, quest'anno. La Corte suprema statunitense ha rigettato l'ultimo appello di Teresa Lewis per il rinvio dell'esecuzione presentato per il 19 settembre. Due membri della Corte, Justice Ruth Ginsburg e Justice Sonia Sotomayor, hanno votato per la sospensione dell'esecuzione. Sempre il 19 settembre, il governatore della Virginia, Bob McDonnell ha negato la clemenza. In una dichiarazione, ha affermato che "dopo numerose valutazioni, nessun medico professionista ha concluso che Teresa Lewis rientri nella definizione medica o legale di disabile mentale". L'esecuzione di individui ritenuti "disabili mentali" è proibita negli Usa in base a una decisione della Corte suprema del 2002 (cioè non molto tempo fa). A Teresa Lewis era stata diagnosticato una "disabilità mentale borderline". La donna era stata condannata a morte nel 2003 perché si riteneva avesse pianificato e diretto l'omicidio di suo marito e del suo figliastro. Gli uomini che hanno materialmente portato a termine l'omicidio sono stati condannati all'ergastolo.

Negli stessi giorni il mondo si è mobilitato per Sakineh e non solo l'opinione pubblica ma anche i governi (Francia e Italia in testa). Prima è stata annunciata una lapidazione per adulterio, poi qua e là è stato sussurrato che la condanna era anche per complicità nell'omicidio del marito. Quando la lapidazione è stata eliminata, la mobilitazione è stata contro la pena di morte tout court. Nessuna tv si è preoccupata di intervistare un ambasciatore dell'Iran per sapere come stanno le cose e come è il diritto iraniano. Eppure è da quelle parti che è stato redatto il Codice di Hammurabi, cheè una fra le più antiche raccolte di leggi conosciute nella storia dell'umanità. Venne stilato durante il regno del re babilonese Hammurabi (o Hammu-Rapi), che regnò dal 1792 al 1750 a.C., quando in Italia e Francia vivevamo nelle grotte, e negli Usa dominavano i bisonti.

Certo, il codice di Hammurabi non è l'avanguradia del diritto: fa un larghissimo uso della Legge del taglione, ben nota nel mondo giudaico-cristiano per essere anche alla base della legge del profeta biblico Mosè. La pena per i vari reati è infatti spesso identica al torto o al danno provocato: occhio per occhio, dente per dente.
La pena di morte (basata sulla stessa legge del taglione) è stata in vigore nello Stato Vaticano dalla nascita al 1870. Il famoso
Mastro Titta praticò ben 516 esecuzioni, tutte diligentemente descritte nelle sue "Annotazioni", dal 22 marzo 1796 al 17 agosto 1864, quando venne sostituito da Vincenzo Balducci. Solo Papa Paolo VI rimosse la pena di morte dagli statuti vaticani, abrogandola per qualsiasi reato, annunciando la modifica nell'agosto 1969. Tuttavia il cambiamento divenne di pubblico dominio solo nel gennaio 1971, quando alcuni giornalisti accusarono Paolo VI di ipocrisia per le sue critiche alle esecuzioni capitali in Spagna e Unione Sovietica. La pena di morte venne tuttavia rimossa completamente dalla Legge fondamentale del Vaticano solo il 12 febbraio 2001, su decisione di Giovanni Paolo II.
In Italia, solo nel 1994 è stata abolita completamente anche nel Codice Penale Militare di Guerra e sostituita dalla pena massima prevista dall'ordinamento, ovvero, l'ergastolo.

Ahmadinejad ha affermato: «Come mai se accade negli Usa è accettabile, va tutto bene, mentre la minaccia della lapidazione di una donna iraniana mostra il lato più oscuro dell'Iran, dove non si rispettano i diritti delle donne?»....e ancora «la scorsa notte, proprio qui negli Stati Uniti, una donna è stata uccisa per una sentenza simile. Se è sbagliato dovrebbe essere sbagliato ovunque».(fonte) Il servilismo vero l'Impero ci porta ad essere scavalcati "a sinistra" persino da uno come Ahmadinejad.

2. Analoga dimostrazione di servilismo è emersa verso la stampa. Tempo fa un giornale ha pubblicato vignette satiriche anti-islamiche. Tutto l'Islam è insorto, ma l'Occidente ha risposto (giustamente) che qui vige la libertà di stampa e nessun governo può censurarla. Anche se poi in realtà ci sono stati molti interventi sensori e repressivi.

Ora un giornale iraniano insulta Carla Bruni per i suoi interventi a favore di Sakineh. Cosa fa l'Occidente? Chiede al governo iraniano di scusarsi, e di intervenire con la censura e la repressione dei giornali di quel Paese.

Insomma, le leggi dell'impero sono buone, quelle dei Paesi non amici, no. I giornali occidentali sono liberi, quelli islamici no.