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L'opposizione complice (Eva Zenith)

Quando fra 30 anni gli storici giudicheranno il berlusconismo, sarà evidente l'esistenza di un regime sorretto dalla complicità della destra, del centro-destra, del centro-sinistra e della sinistra. Sarà evidente che l'unica vera forza di Berlusconi risiede nella complicità di una finta opposizione. Sarà evidente che il Berlusconismo è solo il paravento di una guerra per il potere fra oligarchie.

La politica, in democrazia, è l'arte del possibile. Non è la promozione di uno Stato etico, nè l'attuazione del disegno divino. La maggioranza e l'opposizione dovrebbero avere a cuore obiettivi e interessi concreti, sia pure diversi o antagionisti, di miglioramento della società.

In una interpretazione totalitaria della democrazia, la maggioranza vince ad una elezione e, nel rispetto della legge, realizza i suoi obiettivi a dispetto dell'opposizione.

In una interpretazione più democratica della democrazia, la maggioranza persegue i suoi obiettivi, correggendoli o mitigandoli col contributo critico o propositivo dell'opposizione. Nei casi migliori, la maggioranza arriva a recepire alcune istanze dell'opposizione e le realizza, sia pure con correttivi che le avvicinano ai propri obiettivi ed interessi. Il gioco fra maggioranza e opposizione si basa sui rapporti di forza e la negoziazione. Una maggioranza forte riesce a realizzare appieno i suoi obiettivi, ma anche un'opposizione forte riesce a realizzare i propri, sia pure solo in parte.

Perchè ciò avvenga occorre che maggioranza e opposizione abbiano obiettivi da realizzare a favore della società, e li abbiano a cuore più della loro competizione per il potere. Il berlusconismo è un regime nel quale nè maggioranza nè opposizione hanno davvero a cuore obiettivi ed interessi generali. E' un regime nel quale maggioranza e opposizione sono complici nel mantenere lo status quo dei loro privilegi e del potere delle "bande" che rappresentano. Berlusconi è solo un simulacro, un totem usato a piacere dalle oligarchie della maggioranza e dell'opposizione.

La prova più evidente a sostegno di questa tesi è che, al tramonto di un regime, nè maggioranza nè opposizione hanno realizzato uno dei loro obiettivi dichiarati. L'incapacità e la non volontà di negoziare è lampante in entrambi gli schieramenti. E il motivo è forse che entrambi hanno un solo vero obiettivo: mantenere il potere.

Bastino tre esempi.

Un'opposizione ed una maggioranza che avessero davvero a cuore un obiettivo di cambiamento avrebbero negoziato una sordina sulle questioni sessuali, in cambio, per esempio, del ritiro di ogni truppa dalle missioni di guerra.

Un'opposizione ed una maggioranza che avessero davvero a cuore un obiettivo di cambiamento avrebbero negoziato una legge limitativa sulle intercettazioni in cambio, per esempio, di una legge sul "salario minimo garantito".

Un'opposizione ed una maggioranza che avessero davvero a cuore un obiettivo di cambiamento avrebbero negoziato una profonda politica di liberalizzazioni in cambio, per esempio, di maggiori investimenti nella cultura e nell'assistenza.