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Anche le fondazioni politiche non pagano l’Ici

Non solo la Chiesa. Anche partiti, associazioni di categoria, sindacati, enti e fondazioni con funzioni sociali, scientifiche, di ricerca o culturali, centri studi e casse di previdenza: sono tanti, grazie alla legge 504 del 1992, ad aver approfittato in questi anni delle esenzioni fiscali che gli hanno permesso di non pagare l’Ici.

Così immuni dall’Imu risultano non solo le sedi di Pdl e Pd, Cisl, Uil e Confindustria, ma anche le loro articolazioni. Come la sede sociale del Circolo canottieri Tevere Remo ( che al suo interno ospita open bar, ristorante, sale di lettura e biliardo) o il Tennis Club Parioli (dotato di 22 campi da tennis, tre per il calcetto e una palestra attrezzata).

Così se i partiti sono Ici-free per legge, usufruiscono dello stesso trattamento anche gli spazi che ospitano scuole di politica e centri di ricerca tra cui la Fondazione Liberal, la Fondazione ItalianiEuropei (voluta da Massimo D’Alema), la Cristoforo Colombo per le libertà presieduta dall’ex ministro pdl Claudio Scajola, la scuola Democratica fondata da Walter Veltroni, l’ex finiana Fare-Futuro ora guidata da Adolfo Urso ecc.

Non sono solo le Fondazioni politiche a non versare un euro nelle casse del Campidoglio. I colossi della farmaceutica come la Pfizer e la Serono vantano un immobile esente Ici a testa. Così le maison dell’alta moda che si occupano di cultura: Alda Fendi e Carla Fendi, Biagiotti, Capucci, Fontana; e ancora gli istituti di credito (Bnl, Credito cooperativo).

Non mancano le sorprese tra i privilegiati esenti da Ici: così l’Associazione nazionale allevatori del cavallo da sella italiano, l’Associazione romana cremazione e quella dei fioristi, l’Associazione nazionale allevatori razze charolaise e limousine non sono soggette a tassazione.