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Un altro motivo per astenersi dal voto - 3

Da decenni, alle elezioni, votiamo candidati che di mestiere fanno politica.

Gente che spesso non arriva alla laurea, si iscrive da giovane a qualche segreteria di partito, fa per qualche anno il portaborse, poi cresce nelle gerarchie di partito, si fa assumere da qualche giornale di partito tanto per avere una professione da dichiarare, magari presiede qualche ente pubblico ragalatogli dal partito, riesce a partecipare a qualche talk show televisivo e......voilà diventa parlamentare e poi ministro del Governo (vero o "ombra" che sia).

Che lavoro fanno costoro? Politica e nient'altro (se sono onesti) oppure politica e business collegato. Mai sottoposti alle regole del mercato del lavoro, mai partecipato ad un colloquio di assunzione, mai avuto una qualche competenza valutata o messa a confronto coi risultati.

Trascuriamo il fatto che gente così non può conoscere come vivono e che problemi hanno i sudditi. Sorvoliamo anche sull'idea che nessuna impresa privata, costretta ad avere risultati, li assumerebbe mai. Ignoriamo il fatto che chi vive di politica, senza avere alcuna reale alternativa, può essere ricattato con la minaccia di essere esplulsi dal circuito politico.

Il vero problema è che chi vive solo di poltica non può che essere il principale nemico del "ricambio". Un Paese che elegge dei politici professionisti è destinato ad avere un regime inamovibile. Anche quando sembra che ce ne siamo liberati con qualche debacle elettorale, i trombati ricompaiono come zombies in qualche ASL, alla Rai o in una municipalizzata.

Sarà sensato tornare a votare quando sarà approvata una legge che di due soli articoli:

1 . Nessuno può candidarsi a carica pubblica nazionale o locale per più di due volte
2 . Per candidarsi occorre avere un curriculum di almeno 5 anni in una impresa privata, avere vinto un concorso pubblico, o avere operato per almeno 5 anni in una libera professione.