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Economia di povertà-Perchè non possiamo che diventare più poveri (M.Meti)

Destra e sinistra sono uguali in quasi tutto, ma ciò che le rende più simili sembra l'assoluta incomprensione del perchè siamo in crisi e del perchè saremo sempre più poveri. Tutti pensano che la crisi sia passeggera e che con qualche pannicello la febbre passerà. Invece l'Italia, (come l'intero Occidente) ha una malattia simile alla SLA, a lungo decorso ma inesorabile, con una sola speranza affidata a terapie geniche.

  1. Declino della colonizzazione e della schiavitù
    Questo fenomeno riguarda tutto l'Occidente e non viene considerato. Raramente ci ricordiamo che l'Occidente ha prosperato e si è consentito una rivoluzione industriale, grazie ai furti ed ai genocidi fatti un tutto il mondo per quasi 4 secoli. Dal 1492 alla fine dell'Ottocento, l'Occidente bianco ha depredato e sterminato nell'ordine: il sudamerica e l'america centrale, l'africa, l'india, il sudest asiatico, l'america del nord e il canada, l'australia. Non è stato difficile diventare ricchi ed avanzati a spese dei 374 del pianeta. Nel Novecento i genocidi e la schiavitù sono finiti, anche se il nazismo si è arricchito coi vecchi sistemi, a spese degli ebrei. Tuttavia l'Occidente ha potuto, grazie all'industrializzazione sviluppata anche coi soldi delle colonie, allungare fino ad oggi la colonizzazione e la schiavitù con mezzi economici. Dopo essersi arricchito per 4 secoli rubando, nel '900 l'Occidente si arricchito vendendo merci che il mondo non poteva produrre. Il XXI secolo registra un'accelerazione del declino della colonizzazione per via economica. L'Italia non mai tratto benefici diretti dalla colonizzazione, ma ne ha goduto di indiretti, da una parte con l'emigrazione e dall'altra producendo e vendendo merci ai colonizzatori o ai Paesi colonizzati..

  2. Materie prime a costo crescente
    Nei quattro secoli di dominio dell'occidente sul pianeta, le materie prime venivano rubate o pagate pochissimo. Il sistema dell'oro ottenuto con una manciata di conchiglie è stato il modello del commercio mondiale fino alla seconda metà del Novecento. Poi gradualmente tutti hanno iniziato a farsi pagare di più. Petrolio, gas naturale, pietre preziose, minerali rari, prima a portata di mano di qualsiasi multinazionale occidentale, oggi sono beni venduti a prezzo sempre maggiore. Il fatto che molti paesi da sempre solo esportatori ora diventano anche consumatori, rende le materie prime più rare e quindi più care. L'Italia non ha mai avuto materie prime in quantità significativa, nè ha potuto rubarne. Però stando nel "giro" dei paesi colonizzatori ha beneficiato per decenni dei prezzi bassi da questi ottenuti. Oggi le materie prime sono un costo in progressivo aumento, e non si vede come, sul lungo periodo, la corsa al rincaro possa fermarsi. La sola materia prima dell'Italia è il turismo, ma nessun Governo l'hai mai davvero considerata come tale. Oggi il Paese più "bello" del mondo, lotta a fatica con Paesi che invece sul turismo puntano seriamente, come l'Egitto, gli Emirati o la Thailandia.

  3. Immigrazione pervasiva
    L'Occidente è stato invaso in modo pacifico dall'immigrazione. Possiamo convenire che il flusso di immigrati è invitabile e forse necessario alla sopravvivenza del sistema produttivo. L'Italia in circa 10 anni è stata terra d'immigrazione legale per 4 milioni di persone (e magari per 1/2 milioni non legali). Questo ha significato il passaggio di circa 4 milioni di posti di lavoro dagli italiani agli immigrati: circa il 20% della forza lavoro, mai rimpiazzato da nuovi posti di lavoro. Un prospettiva di ribaltamento della tendenza al declino passa necessariamente attraverso la creazione di almeno 3-4 milioni di nuovi posti di lavoro "veri", non finti come quelli dei call centers o del cosiddetto"volontariato". Di questo tema nessuno discute, anzi non passa giorno che non si senta di nuovi cassintegrati e nuove chiusure di luoghi di produzione. Quale sistema produttivo può riprendere a crescere avendo il 20% o il 30% di posti di lavoro in meno? Gli immigrati certo aiutano la produzione e magari il fisco, ma in maggioranza tendono a inviare i loro redditi ai Paesi di origine, piuttosto che investire e risparmiare nel paese ospite.

  4. Delocalizzazione
    Questo termine ambiguo significa che molti luoghi di produzione e lavoro si sono trasferiti e si stanno sempre più trasferendo da Paesi occidentali a Paesi di altri continenti o regimi. Migliaia di prodotti oggi vengono costruiti in Paesi non occidentali, magari con capitali, imprenditori e tecnici europei o italiani. Stante la situazione italiana, sempre meno persone con capitali o campetenze, trovano interessante investire in questo Paese. Molti marchi famosi del cosidetto "made in Italy" non hanno un solo operaio italiano. Le merci vengono magari anche pensate in Italia, ma prodotte altrove. L'industrializzazione di molti Paesi dell'est europeo come dell'estremo oriente non è altro che il trasferimento di industrie occidentali. Spostare un'industria significa sottrarre al Paese di partenza capitali e posti di lavoro, in cambio di un ipotetico guadagno che spesso è rivestito o speso in loco.

  5. Colonizzazione economica al contrario
    Molte città americane sono da tempo possedute dai giapponesi, dai cinesi o dagli arabi. Ora arrivano i nuovi ricchi a comprare l'Occidente: i russi, i coreani, gli indonesiani. In parallelo vediamo crescere la tendenza alla nuova emigrazione di qualità: sempre più "cervelli" italiani sono comprati da Paesi che sanno valorizzarli, non solo nel vecchio mondo (Usa o Europa) ma anche nelle zone emergenti (Brasile, India, Cina).
    I laudatori dell'ottimismo italiano continuano a ripeterci che la nostra riscossa si dovrà all'ingegno, alla creatività, all'originalità dimenticando che i nuovi padroni del mondo che possono compare l'Empire State Building non ci mettono niente a comprare un marchio della moda, un'impresa orafa o un'etichetta di vino. Il XXI secolo ha dato il via a un processo di colonizzazione al contrario: i Paesi ricchi ci comprano le imprese ed i cervelli migliori, proprio come faceva l'Occidente con l'Oriente.

Qualcuno vuole spiegare come avverrà la rinascita dell'Italia in questo quadro planetario?