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I poveri vogliono sicurezza. I ricchi vogliono più denaro. I veri governanti cercano il potere, perché il potere dà loro il controllo di tutto ciò che vogliono gli esseri umani.

911 - IL GIOCO DEL POTERE (Fonte)

Recentemente il governo degli Stati Uniti è stato costretto ad ammettere che la scorsa estate del 2001 venne a sapere che stava per accadere qualcosa come gli attacchi del 911.

 

Questa è tuttavia una semplice diversione, un'operazione mirata a limitare i danni, lontanissima dalla completa verità: vi è un'enorme massa di prove, pateticamente descritte dai media ufficiali come "teorie della cospirazione", che renderebbero inevitabile tale conclusione in ogni seria inchiesta.

 

Tale ammissione conferma quello che molti hanno sospettato: la fulminea reazione al 911, la guerra contro l'Afganistan, le immediate accuse all'Iraq, l'insabbiamento del caso Enron, la rapina al bilancio USA delle corporations ed in pratica l'abolizione del Bill of Rights americano erano probabilmente tutti preparati in anticipo. E forse lo erano anche le mosse compiute dai leaders dei paesi satelliti, in modo particolare di  quelli anglosassoni.

 

Il 15 maggio 2002 il programma della Evening News della CBS riportò che George W. Bush era a conoscenza di potenziali dirottamenti, da attribuire ad Osama bin Laden, almeno dal 1° agosto 2001. La migliore difesa che il portavoce della Casa Bianca Ari Fleischer riuscì ad elaborare sulla rivelazione fu questa: "Chi poteva pensare che avrebbero trasformato degli aerei in missili". Ed in seguito lo stesso Bush dichiarò: "Non ci siamo potuti preparare in tempo". Ed anche altri esponenti dell'amministrazione USA hanno fatto dichiarazioni altrettanto sbalorditive.

 

Ma sono solamente altre menzogne, queste si veramente patetiche. Il Washington Post, quotidiano dell'establishment USA, nell'articolo del 16 maggio sul servizio della CBS e la replica della Casa Bianca indicò che il Sen. Richard Shelby, del Comitato Ristretto per i Servizi di Intelligence del Senato, suggerì che il Comitato aveva documenti che provavano che Bush ed altri alti esponenti di governo sapevano dei piani su aerei bomba.

 

Inoltre, il Time Magazine del 14 novembre 1994 rivelava che "Durante la guerra fredda, quando gli agenti della sicurezza facevano war games su minacce terroristiche alla Casa Bianca l'unico problema di non facile soluzione era un aeroplano commerciale carico di esplosivo proveniente dal sentiero di avvicinamento al Washington National Airport per poi virare con una picchiata suicida verso la Casa Bianca".

 

Si potrebbe fare anche un'altra considerazione, più "leggera" delle precedenti. Tutti quelli che hanno letto i libri di Tom Clancy sanno che lo scrittore è molto agganciato alla CIA ed al Pentagono. Se egli scrive su qualcosa, è molto probabile che le informazioni di supporto al testo provengano da quelle istituzioni. In due dei libri di Clancy si parla di aeroplani dirottati che attaccano degli edifici. Se egli ha scritto questo, si può essere quasi certi che la CIA ha considerato la possibilità di un attacco con aerei-missile.

 

Se vogliamo anche aggiungere una nota ridicola a questa tremenda vicenda, potremmo anche citare l'"avvertimento" del governo italiano, che al G8 di Genova del luglio 2001 si temevano attentati a Bush con aerei kamikaze. Pare proprio che questa "informazione" sia stata fabbricata ad arte, ma, nella loro imbecillità ed arroganza, i governanti italiani non hanno capito cosa poteva poi significare tale affermazione.

 

La CIA aveva praticamente già ammesso di essere stata a conoscenza degli attacchi con le dichiarazioni del suo vice direttore James Pavitt dell'11 aprile 2002 alla conferenza della Duke University Law School: "Abbiamo informazioni molto, molto buone sulla struttura generale e le strategie dell'organizzazione terrorista al Qaeda. Sapevamo ed avvertimmo che al Qaeda stava progettando un grande attacco. Non vi deve essere alcun dubbio su questo".

 

Vi sono anche stati numerosi avvertimenti e preallarmi ricevuti da servizi di informazione e leaders di ogni parte del mondo, dei quali è dato ampio riscontro praticamente in ogni sito web indipendente ed anche in queste pagine. Da notare anche il preallarme dato dall'americano Mike Vreeland, del quale si parla approfonditamente nel sito del giornalista investigativo Mike Ruppert, From the Wilderness.

 

Che dire poi dell'insider trading, e delle conseguenti speculazioni al ribasso sui titoli, in seguito crollati, delle società maggiormente danneggiate dagli attacchi dell'11 settembre - specialmente su quelli delle due compagnie aeree - se non che sarebbe stato impossibile non notarlo per gli enti preposti al controllo dei mercati azionari e per i servizi segreti USA? Anche di questo si trova ampia documentazione a FTW ed in questo sito.

 

E' fuori di ogni logica pensare anche che gli attacchi del 911 non siano stati almeno permessi dal governo USA. Come ampiamente dimostrato dal coraggioso lavoro di Jared Israel e del suo staff di The Emperor's New Clothes (e riportanto anche qui a Freebooter nell'eccellente articolo di Steve Grey) l'11 settembre 2001 l'USAF è stata lasciata a terra di proposito. Il comportamento di Bush in Florida poi parla da solo, soprattutto per il fatto che non sia stato portato in un luogo sicuro dal primo momento dagli uomini del Secret Service. In queste situazioni non si può certamente parlare di "casualità" o di "inefficienza". E perché poi la richiesta dello stesso Bush di "limitare le indagini" entro pochi giorni dall'attacco? Perché non cercare di prevenire la perdita di altre vite innocenti?

 

Anche tutte le successive dichiarazioni dei responsabili del sistema di comando americano, dal vicepresidente Dick Cheney, al capo di stato maggiore, al capo del NORAD, fanno ragionevolmente pensare ad una loro complicità nella vicenda, come riportato da The Emperor's New Clothes e da Carol Valentine a Public-Action: http://www.public-action.com/911/noradsend.html.

 

Non solamente loro però: sicuramente i parlamentari che ascoltavano le dichiarazioni di cui sopra e non trovavano nulla da obiettare, a nostro avviso hanno tenuto un comportamento sospetto, se non di aperta complicità quantomeno omissivo. Alle suddette URL si possono leggere (in inglese) tutte le trascrizioni e giudicare con la propria testa, che di questi tempi è cosa che fanno in pochi.

 

Vogliamo far notare che attualmente l'amministrazione Bush tenta di giocare la carta dell'incompetenza, ed i lacchè dei media ufficiali serrano i ranghi entro questo schema di discussione. Ciò equivale a dire che dobbiamo credere, gli americani ed anche noi dei paesi satelliti, che fino al 10 settembre la sicurezza nazionale americana era in mano a degli idioti, ma che dopo quella data è cambiato tutto e quegli idioti sanno esattamente quello che fanno e noi dobbiamo affidarci a loro per guerre ed altre avventure. Che strani tipi i giornalisti-prostitute! Forse pensano che siamo tutti dei codardi completamente rincitrulliti dalla TV.

 

Noi propendiamo per la tesi che gli attacchi del 911 siano stati un Inside Job: siano cioè stati interamente progettati ed eseguiti dagli apparati politici e militari USA, partendo proprio dalla considerazione che nessuna organizzazione terrorista, del primo o del terzo mondo, possa portare a termine un'operazione del genere ed ottenere un sistema tanto ampio e variegato di complicità e coperture.

 

Pare ovvio che non possa essere stata l'organizzazione di bin Laden: non è mai stata presentata al pubblico una prova degna di questo nome, e, inoltre, proprio di recente lo stesso direttore dell'FBI Robert S. Mueller ha dichiarato, il 19 aprile 2002 in un discorso al Commonwealth Club di San Francisco,  che i presunti dirottatori degli aerei-bomba non hanno lasciato alcuna traccia, quindi non vi sono prove contro nessuno. Pare anche molto sensato pensare che Osama bin Laden sia ancora un operativo dei servizi segreti americani: risulta da molte fonti che le indagini sullo stesso sono sempre state bloccate dal governo USA, è certo che la sua rete al Qaeda abbia collaborato con la NATO nei Balcani e che lì ancora si trovi, a fianco del KLA nelle operazioni contro la Macedonia. Sono questi tutti fatti ben documentati a The Emperor's New Clothes, da prof. Michel Chossudovsky del Centre for Research on Globalisation ed altrove.

 

E' anche storia ormai che la cd "Jihad" sia stata un'invenzione del governo americano: ancora oggi spedisce in Afganistan i libri di testo per le scuole dove la stessa viene esaltata. Questo paese del resto non è mai stato lasciato dalla CIA, nemmeno dopo il ritiro dei sovietici, come si evince chiaramente dal discorso di James Pavitt di cui si è parlato prima. Ma vi è di più. L'ex agente dell'FBI Ted Gunderson, assieme allo scienziato Michael Riconosciuto, assolvendo ad un incarico per conto della CIA, nella tarda primavera del 1986 incontrò in un albergo di Sherman Oaks in California due esponenti dei mujiahedeen afgani, uno dei quali era Osama bin Laden, in piena guerra santa contro i sovietici, senza barba ed in abiti sportivi, che allora si faceva chiamare Tim Osman, il nome che gli era stato assegnato dalla CIA per il tour negli USA.  Un piccolo dettaglio che dovrebbe far pensare sul reale ruolo del personaggio. E' del tutto evidente che il ruolo di Osama bin Laden è quello di parafulmine, serve ciè ad attirare nel campo del fondamentalismo islamico i mussulmani che si oppongono all'imperialismo americano.

 

Anche i presunti "dirottatori" fanno parte del gioco delle spie e delle illusioni. E' noto, ed è efficacemente documentato da Carol Valentine qui:  http://www.public-action.com/911/robotplane.html , che Atta ed i suoi 18 amici (7 dei quali risultarono essere ancora vivi dieci giorni dopo gli attacchi) non erano in grado di pilotare nemmeno un Piper. E' noto pure i servizi di intelligence (cioè la CIA) durante gli anni hanno inviato negli USA perché ricevessero addestramento o per altri motivi almeno 600 terroristi islamici, come testimoniato dall'ex capo dell'Ufficio Visti dell'ambasciata USA a Jeddah (Arabia Saudita) Michael Springman in un programma della BBC:

http://news.bbc.co.uk/hi/english/events/newsnight/newsid_1645000/1645527.stm

 

Se uniamo questo particolare con il fatto che negli aeroporti frequentati da Atta e dai suoi operano compagnie private usate dalla CIA come copertura (soprattutto per il traffico di droga ed armi) e che pare certo che Mohammed Atta ed altri suoi soci entravano ed uscivano tranquillamente dalle basi militari USA, come documentato dal giornalista investigativo Daniel Hopsicker potremmo arrivare alla conclusione che tali personaggi siano serviti per gettare fumo negli occhi e per giustificare le operazioni relative alla preparazione del 911.

 

Secondo il nostro parere, rientrano in questo quadro gli "avvertimenti" ricevuti da altri servizi di informazione e governanti vari, anche con riferimento ad aerei-bomba ed a bin Laden (che ha il compito di reclutatore di terroristi islamici per conto del governo USA, ma che difficilmente è stato messo al corrente di tutta l'operazione); la preparazione dell'operazione è stata talmente vasta e prolungata nel tempo che difficilmente poteva passare inosservata agli occhi degli spook di mezzo mondo. Ed è probabilmente per la sua complessità che, per la prima volta in tre decenni il direttore della CIA, in questo caso George Tenet, a capo dell'agenzia dal 1997, non è cambiato con il passaggio ad una nuova amministrazione.

 

Dopo gli attacchi è iniziata l'operazione di copertura, facendo sparire le possibili prove, e di propaganda. Per esempio, dal sito web della base dell'USAF di Andrews, vicino a Washington, sono sparite le pagine relative ai gruppi di intercettori "unità da combattimento sempre nel maggiore stato possibile di preparazione" per difendere l'area di Washington. Il WTC è crollato, e poco tempo dopo il sindaco di New York Rudolph Giuliani ha fatto portare i detriti a Staten Island ed il metallo è stato fuso. Tutto ciò nonostante le proteste dei vigili del fuoco di New York che avevano ricevuto assicurazioni che i corpi dei loro colleghi periti nel crollo e delle altre vittime sarebbero stati recuperati, mentre invece sono diventati pasto per i gabbiani.

 

Ma è stato un crollo dovuto agli impatti degli aerei bomba oppure si è trattato di una demolizione controllata (http://serendipity.magnet.ch/wtc.html)? Ormai le prove sono sparite, ma nemmeno i vigili del fuoco di New York ci vedono chiaro ed hanno chiesto un'indagine indipendente, http://www.rense.com/general18/collapse.htm .

 

Ma come è stata eseguita l'Operazione 911? Probabilmente non lo sapremo mai, anche se esistono ipotesi interessanti e molto realistiche, come per esempio "Il volo degli aerei ape": http://serendipity.magnet.ch/wot/plissken.htm. Quel che è certo che da un'inchiesta del Congresso USA o di altri apparati del sistema di potere americano non verrà mai fuori la verità: vi sono due partiti con gli stessi finanziatori. E' indicativo di questo anche la fretta con la quale entrambe i partiti hanno approvato il Patriot Act ed altre leggi liberticide e l'attacco all'Afganistan: erano probabilmente [quasi] tutti d'accordo oppure avevano capito come dovevano comportarsi.

 

Tutta la messa in scena è stata poi sostenuta attivamente dai "mezzi d'informazione" e dalle successive campagne per creare il terrore nella popolazione, come i falsi allarmi e gli attacchi con l'anthrax, di cui da mesi è nota la provenienza dai laboratori militari USA. Non deve stupire che l'FBI non abbia agito, la sua funzione è quella di polizia politica del regime USA delle corporations, e le carceri americane sono piene di agenti onesti che hanno denunciato certi loschi traffici.

 

E' sintomatico il fatto che, in seguito alle ammissioni del governo USA, si stiano ripetendo in questi giorni gli avvertimenti di "nuove minacce terroristiche" della invisibile al Qaeda da parte di esponenti dell'amministrazione Bush e dei loro tirapiedi: per loro, e per il sistema in generale, l'aria si fa sempre più pesante. Gli americani, ma anche i cittadini dei paesi satelliti, corrono il rischio dell'instaurazione della legge marziale, evento molto probabile se il muro di omertà continuerà a crollare con conseguenti "attacchi terroristici" fasulli. Anche in queste pagine si parla di questo rischio e delle sue conseguenze, come ad esempio la censura, i tribunali militari ed i campi di concentramento per gli oppositori già pronti in varie località degli Stati Uniti (Operation Gardenplot).

 

Quella di seminare il terrore per indurre la popolazione a determinate scelte politiche o per convincerla ad appoggiare guerre ed altre avventure è una tecnica che viene messa in atto dalla notte dei tempi, e non dovrebbe sorprendere che venga usata da chi è sempre alla ricerca di maggiori ricchezze e potere. In Italia ne abbiamo avuto la prova anche in anni (e mesi) recenti.

 

Il perché di questa mossa azzardata della elite dominante negli USA e dei suoi complici e lacchè in ogni parte del mondo è controversa, comunque noi pensiamo che sia ragionevole quella condivisa anche, tra gli altri, da The Emperor's New Clothes e da Stan Goff: l'obiettivo è l'accerchiamento e la conquista della Russia, un obiettivo storico delle potenze occidentali.  Gli USA non sono interessati all'Asia Centrale per il petrolio, ma sono interessati al petrolio a causa dell'Asia Centrale, la porta per l'attacco finale alla Russia, condotto con l'aiuto dei paesi NATO ed inizialmente per mezzo delle bande di mujiahedeen, la stessa strategia utilizzata nei Balcani.

 

La strategia è quella descritta da Zbigniew Brzezinski nel suo libro "The Grand Chessboard", e le conseguenze sarebbero il controllo di grandi risorse economiche ed un enorme potere politico, il Potere Assoluto. E' una strategia che ha sempre portato a gravi conseguenze per l'umanità, soprattutto per la parte più debole di essa.

 

Ciò coincide anche con quanto dichiarato dall'ex Segretario di Stato USA ed ex comandante della NATO in Europa il 7 gennaio 2002: "La reale ragion d'essere della NATO è quella di assediare la Russia. La Russia non potrà mai appartenere alla NATO, perché allora non vi sarebbe alcuno scopo per la NATO. Le dovrebbe essere dato un altro nome e cambiato il suo principale obiettivo".

 

Questa strategia comporta chiaramente anche la soppressione delle voci critiche e di quanti si oppongono alle politiche delle elite dominanti e richiede necessariamente la collaborazione dei paesi satelliti, la cui popolazione dev'essere anch'essa messa in condizioni di non interferire. I criminali non sono solamente tra quanti negli USA hanno eseguito e coperto l'Operazione 911, ma sono anche a casa nostra, ed hanno nomi e cognomi. Sono i membri della maggioranza, dell'opposizione, i nostri bravi editorialisti e commentatori, della carta stampata e della TV (che ha ripreso a trasmettere servizi propagandistici), tutti i "giornalisti" codardi che temono di esporsi, ed in generale tutti quelli che mentono, tacciono ed impediscono un vero dibattito su quegli eventi.

 

Comunque la si pensi, questa agenda è stata condannata dalla storia e dagli uomini come criminale, tutti coloro che la appoggiano e la coprono con le menzogne e la propaganda sono dei criminali, tutti coloro che anche si limitano solamente ad eseguire degli ordini sono dei criminali: "Gli individui hanno doveri internazionali che trascendono dagli obblighi nazionali di obbedienza... Perciò i singoli cittadini hanno il dovere di violare le leggi domestiche per impedire che si verifichino crimini contro la pace e l'umanità"- Tribunale di Norimberga per i crimini di guerra, 1950.